Come ogni anno, la Commissione Europea ha aggiornato la classificazione doganale delle merci, presentando i Codici Taric 2023 e la più recente Nomenclatura Combinata.

La nuova tariffa doganale è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e sarà applicata tramite il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1998 a partire dal 1° gennaio del prossimo anno, apportando cambiamenti a livello operativo per tutte le imprese dell’import-export.

Vediamo dunque di cosa si tratta e cosa comporta la nuova classificazione doganale.

Nomenclatura Combinata, cosa cambia

La Nomenclatura Combinata (NC) viene aggiornata tutti gli anni, verso la fine del mese di ottobre, e la sua modifica ha effetti per tutto l’anno successivo. L’aggiornamento, realizzato per restare al passo con l’evoluzione tecnologica, statistica e commerciale del mercato internazionale, consiste nell’aggiungere nuove voci doganali o variare i prodotti riferiti a codici esistenti.

Per facilitare e velocizzare la consultazione dei cambiamenti all’interno del Regolamento, i codici nuovi e i codici modificati hanno al loro fianco un simbolo di riconoscimento: una stellina i primi e un quadrato i secondi.

Tra gli 8 codici che compongono la classificazione doganale, bisogna tenere presente che le prime 6 cifre corrispondono alle voci doganali del Sistema Armonizzato (Harmonized Commodity Description and Coding System, semplificato in HS Code), riconosciuto a livello globale, il cui aggiornamento avviene ogni 5 anni. La nuova versione dell’SA è in vigore dal 1° gennaio 2022, ciò significa che, su 8 codici, quelli oggetto della classificazione doganale 2023 sono soltanto gli ultimi 2, mentre gli altri 6 restano per ora immutati.

Saper individuare le voci doganali riferibili ai propri prodotti e capire se alcune di esse sono state modificate è di fondamentale importanza per tutte le aziende che effettuano commercio internazionale, in quanto la sostituzione di un codice può avere molteplici conseguenze:

  • il prodotto può risultare sottoposto a misure restrittive in import o export
  • si può rendere necessario l’ottenimento di particolari autorizzazioni
  • può cambiare la tassazione doganale di uno specifico bene
  • può avere effetti sull’origine doganale della merce e di conseguenza sulla possibilità di usufruire dei vantaggi legati all’origine preferenziale e ad accordi di libero scambio.
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Tariffe doganali, cosa sono

Quando si parla di tariffe doganali si intende l’elenco delle materie prime e dei prodotti divisi per sezioni merceologiche identificate da voci doganali, ossia dei codici. La classificazione doganale è fondamentale per il riconoscimento e il trattamento della merce, perché uniforma la regolamentazione a livello unionale e garantisce l’assenza di concorrenza sleale all’interno dell’UE.

In Europa la tariffa doganale si compone di 10 cifre, di cui, come anticipato, le prime 6 sono voci e sottovoci del Sistema Armonizzato, utilizzabili in contesti internazionali extra unionali, la settima e l’ottava comprendono sottovoci della Nomenclatura Combinata, ossia un elenco più dettagliato di quanto presente nel SA e le ultime due sono sottovoci della Taric, che aggiunge specifiche ulteriori legate a eventuali restrizioni in import o export, oltre a individuare tributi e assolvimenti daziari.

Nomenclatura Combinata e Taric sono utilizzate nella classificazione unionale.

Per trovare il codice Taric del proprio prodotto e conoscere così tutte le informazioni che si possono ricavare dalla tariffa doganale corrispondente è necessario accedere al sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (AIDA) e seguire la procedura. Una volta ottenuto il codice, è possibile rintracciare i vari obblighi e disposizioni relativi alla merce di nostro interesse, risalendo al dazio doganale corrispondente. Per verificare i regolamenti export e i dazi applicati in otre 100 Paesi terzi a seconda dei prodotti, bisogna spostarsi sul portale Market Access Database (MADB) e utilizzare il proprio codice Taric, selezionando lo Stato estero in cui vorremmo esportare.

Per approfondire tutte le tematiche legate alla classificazione doganale consulta l’articolo “Tariffe doganali: guida all’identificazione doganale della merce“.

Verificare la correttezza dei codici doganali dei propri prodotti

Con l’aggiornamento della classificazione doganale in vigore dal 1° gennaio 2023, è necessario assicurarsi che i codici relativi ai propri prodotti non siano tra quelli che hanno subito modifiche e, in caso contrario, provvedere ad aggiornarli secondo la direttiva più recente, in modo da non incorrere in sanzioni ed agire in conformità alle normative doganali.

La verifica della voce doganale della propria merce può essere un’utile occasione per rivolgersi a un esperto ed effettuare un cosiddetto Check-up doganale, un’analisi volta a valutare la correttezza delle operazioni doganali dell’azienda e ad apportare eventuali azioni correttive, così da ottimizzare le operazioni di import/export ed evitare possibili multe da parte dell’Agenzia delle Dogane, come spiegato nell’articolo “Perché effettuare un check-up doganale“.

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