L’HS Code (Harmonized System Code) è un sistema armonizzato di catalogazione della merce che serve a identificare attraverso l’utilizzo di un codice doganale, universale e condiviso a livello internazionale, la natura di ogni specifico prodotto oggetto di operazioni di import/export.
Di base, l’HS Code si compone di 6 cifre, identiche per tutti gli stati aderenti all’Organizzazione Mondiale delle Dogane. A queste possono aggiungersi 2 cifre relative alla Nomenclatura Combinata, che individua le tariffe imposte dall’Unione Doganale Europea e 2 ulteriori sottovoci del codice Taric, ossia specifiche legate a possibili restrizioni in import o export e ad assolvimenti
Le voci doganali, oltre alle caratteristiche dei prodotti, indicano quindi attributi e particolari misure applicabili alle merci alle quali si riferiscono, contenendo al loro interno:
- una descrizione merceologica
- informazioni riguardanti restrizioni a importazioni ed esportazioni (misure non tariffarie)
- elenco dazi e aliquote applicate alle merci in oggetto (misure tariffarie)
Stiamo dunque parlando di una serie di cifre che permette l’immediata identificazione di ciò che stiamo importando o esportando, sia dentro che fuori i confini comunitari, e i vincoli ai quali queste merci sono soggette.
Cos’è il Codice Taric?
La Taric o Tariffa doganale comune è una nomenclatura combinata con competenza giuridica dell’Unione Europea (come gran parte della normativa doganale), la quale garantisce alle aziende europee che all’interno della UE non ci sarà concorrenza sleale, come nel caso di un sistema di classificazione doganale diverso da Paese a Paese.
OGNI QUANTO VIENE AGGIORNATA LA NOMENCLATURA COMBINATA?
La Taric viene applicata dal 1987 a seguito del Regolamento (CEE) n.2658/87 che ha istituito la Nomenclatura Combinata (NC), ossia la nomenclatura delle merci per codici numerici di 8 cifre.
Questo insieme di Voci Doganali viene ripubblicato, in versione aggiornata, ogni anno alla fine del mese di ottobre e riporta l’elenco delle diverse nomenclature in vigore, all’interno dell’UE, per l’intero corso dell’anno successivo.
Dal 30 ottobre 2020 è stato pubblicato, sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, il Regolamento UE 1577/2020, aggiornamento annuale dell’allegato I del reg. 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla tariffa doganale comune. Detto regolamento, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio, tiene conto degli ultimi sviluppi tecnologici adottati, da un punto di vista merceologico, in seno al WCO nonché delle ultime evoluzioni in materia statistica e di politica commerciale.
COME FUNZIONA LA CLASSIFICAZIONE DELL’HS CODE?
Le Tariffe Doganali, come ogni strumento di ordinamento e nomenclatura di questa tipologia, che raggruppa il numero enorme di merci in alcune “famiglie” o classi, sono soggette a diverse norme che ne regolano l’organizzazione.
Uno dei principi fondamentali da seguire, nel caso in cui una particolare merce si possa classificare in più di una voce, è che la classificazione privilegia come prioritaria quella più specifica a discapito delle voci più generiche.
In caso di prodotti misti, ossia formati da componenti di natura e materia differenti, vengono applicate le seguenti linee guida:
- Nel caso in cui diverse voci possano riferirsi a diverse parti o materie differenti che compongono il prodotto, allora tali voci vanno considerate, in relazione all’oggetto di riferimento, come ugualmente specifiche.
- Se non fosse possibile classificare la merce in oggetto in relazione alla materia che ne determina i tratti essenziali specifici, la suddetta merce dovrà essere classificata alla Voce Doganale posta in ultima posizione, per ordine numerico, tra tutte possibilità di voci validamente considerabili.
- Nel caso in cui una particolare merce dovesse sfuggire alla classificazione secondo le linee guida precedentemente presentate, allora tale merce va classificata nella Voce Doganale riferita alla categoria merceologica più affine.
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Come è composto il Codice Doganale?
Entrando nello specifico, la sequenza numerica del Codice doganale è composta per le prime 6 cifre da numeri che rimandano a voci e sottovoci della nomenclatura del Sistema Armonizzato (Harmonized Commodity Description and Coding System, o più semplicemente HS Code), vale a dire la struttura internazionale di classificazione, contesto multilaterale riconosciuto a livello globale (WTO) che classifica in maniera standardizzata la nomenclatura delle Tariffe Doganali nei diversi Stati del mondo.
21 Sezioni – 99 Capitoli di cui fanno parte 1262 voci, che includono 5404 sottovoci.
Nel contesto unionale si distinguono due livelli ulteriori:
La Nomenclatura Combinata, composta da 9502 posizioni.
La TARIC che arriva a 15874 posizioni.
In Europa abbiamo una codifica a 10 cifre, le cui prime 6 cifre sono utilizzabili in contesti internazionali extra unionali e le altre 4 servono nella classificazione unionale.
Per quanto riguarda la settima e l’ottava cifra, esse identificano sottovoci della Nomenclatura Combinata (NC).
Nel caso in cui la settima e l’ottava cifra che compongono la sequenza rimandino a sottovoci della Nomenclatura Combinata (NC) non ulteriormente suddivise per esigenze comunitarie le due cifre riporteranno la coppia di numeri “00”.
Tariffa Doganale, cosa cambia tra Paesi UE e Paesi Extra UE?
Trattandosi del risultato di una normativa comune tra i paesi membri dell’UE, le Voci Doganali sono comuni e condivise da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
Se consideriamo l’export verso Paesi Extraeuropei, per permettere l’accertamento doganale occorre redigere una dichiarazione doganale di export, nella quale sono specificate le varie Voci Doganali relative a ciascuna merce oggetto dell’esportazione.
Possiamo inoltre riscontrare come, all’interno di transazioni con Paesi terzi, vi siano differenze non trascurabili riguardanti le attività di importazione ed esportazione, applicate nella nomenclatura delle diverse Voci Doganali.
Ad esempio, se generalmente per le prime 4 o, in alcuni casi, 6 cifre di una specifica Voce Doganale appartenente alla Nomenclatura Combinata non si riscontrano particolari differenze, lo stesso non si può dire per gli ultimi elementi numerici che compongono il codice, i quali subiscono variazioni a seconda dei diversi Stati di arrivo della merce oggetto dell’esportazione.
Per questo motivo è sempre consigliabile, soprattutto nel caso di spedizioni verso Paesi Extraeuropei, affidarsi alla consulenza di un professionista del settore per evitare possibili problematiche relative alla variazione del codice numerico della Voce Doganale ed essere correttamente informato su dazi e restrizioni applicate alla merce nel Paese d’arrivo.
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Guida alla Voce Doganale: un caso pratico
Vediamo ora un caso pratico per individuare il Codice Taric corrispondente al proprio prodotto e tutte le informazioni che possiamo ricavare dalla Tariffa Doganale, così da essere preparati per affrontare un’attività di export nella categoria merceologica di proprio interesse, in modo vantaggioso e senza imprevisti.
COME TROVARE IL CODICE TARIC?
Partiamo innanzitutto con l’individuare la Voce Doganale relativa alla nostra merce, ipotizzando di essere un’azienda italiana che produce macchine ed apparecchi per il condizionamento dell’aria.
Il primo passo è accedere al sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (AIDA) https://aidaonline7.adm.gov.it/nsitaricinternet/.
Ci si presenterà questa schermata:
Se fossimo già in possesso del Codice Taric sarebbe sufficiente selezionare la voce “Taric” > “Visualizza” da menù “Nomenclature” e inserire il nostro codice, ma nel nostro caso vogliamo individuare la Voce Doganale di nostro interesse e le relative caratteristiche e dovremo quindi cliccare sul menù “Nomenclature” e selezionare “Taric” > “Indice Taric” dall’elenco:
Ci si aprirà così l’intero indice della Tariffa Doganale d’Uso Integrata, suddiviso in Sezioni in base alla categoria merceologica e nei relativi Capitoli, composti da 2 cifre, che indicano le sottocategorie di una determinata macrocategoria di merce.
Scorrendo l’elenco di sezioni, vediamo che quella che riguarda il nostro settore è la Sezione XVI, nella quale rientrano “Macchine ed apparecchi”:
Tra i due Capitoli presenti in questa Sezione, clicchiamo sul numero di quello che ci interessa, ossia la macrocategoria merceologica 84.
Siamo quindi pronti per individuare la sottocategoria relativa al nostro prodotto, scegliendo tra i sottocapitoli presenti, definiti dalle prime 2 cifre del Capitolo e 2 cifre ulteriori. Nel nostro caso, si tratta della Voce 8415.
Clicchiamo dunque sulla Voce 8415 per effettuare l’ultimo passo della nostra ricerca e poter infine selezionare la nostra Classificazione Doganale, cioè il codice specifico che rappresenta in dettaglio la nostra merce.
Supponendo che le nostre macchine per il condizionamento dell’aria abbiano come destinazione d’uso gli aeromobili civili, cliccheremo quindi sulla sottovoce 8415 9000 10:
A COSA SERVE IL CODICE TARIC?
Ora che abbiamo ottenuto la Voce Doganale che ci serviva, come possiamo utilizzare questa informazione?
Ci permetterà una corretta esportazione con controllo delle autorità doganali unionali in uscita dai confini UE e una verifica di quanto necessario nel Paese di destinazione.
Con il codice Taric possiamo infatti conoscere finalmente disposizioni, obblighi e fiscalità del prodotto, identificando il dazio doganale corrispondente.
Se ad esempio volessimo esportare i nostri macchinari in Sud Africa, ora siamo in grado di cercare tutte le informazioni sui regolamenti export della nostra merce e decidere se il Paese scelto è una meta vantaggiosa o se convenga selezionare un’altra destinazione, magari per la presenza di particolari restrizioni riguardanti il prodotto in oggetto.
Per questa verifica, però, il sito dell’AIDA non è più sufficiente e dobbiamo spostarci sul Market Access Database (MADB), accedendo al sito https://madb.europa.eu/madb/, a cura della Commissione Europea.
Il MADB è un servizio a disposizione delle aziende europee, grazie al quale è possibile ottenere informazioni su dazi applicati ai vari prodotti da oltre 100 Paesi terzi, documenti necessari per l’import/export, eventuali accordi commerciali in vigore tra gli Stati o possibili limitazioni e divieti vigenti su certe merci.
Una volta effettuato l’accesso al sito, clicchiamo sulla voce “Procedures and Formalities” dal menù a sinistra, sotto a “Export from EU”.
A questo punto selezioniamo il Paese verso il quale vorremmo esportare i nostri macchinari, nel nostro caso il Sud Africa, e inseriamo le prime 4 o 6 cifre del codice Taric del nostro prodotto, che abbiamo precedentemente ottenuto (841590) sul sito dell’Agenzia delle Dogane:
Una volta cliccato il pulsante “Search”, ci si apre una pagina contenente tutte le informazioni utili ad un’attività di import/export relative al Paese di nostro interesse.
In particolare, sotto alla categoria “General requirements” sono elencati tutti i documenti che la dogana del Sud Africa si aspetta di ricevere a prescindere dalla tipologia di prodotto importato, come la lista di carico, la dichiarazione doganale d’importazione, la fattura commerciale, il certificato di origine preferenziale o non preferenziale, la polizza di carico ecc., con la relativa spiegazione di come devono essere presentati ed eventuali fac-simile.
Nella categoria “Specific requirements” sono invece presenti tutti i documenti riguardanti formalità specifiche che dovranno essere rispettate in base alla merce, come ad esempio il trasporto di merci pericolose, la dichiarazione di conformità, la lettera dell’autorità competente in materia di prodotti elettrici o elettronici ecc.
Ora che abbiamo le informazioni principali sulla documentazione necessaria per un possibile export della nostra merce verso il Sud Africa, possiamo analizzare la voce “Tariffs”, raggiungibile dal box “Other information of this product code”, oppure dal menù a sinistra reinserendo il codice prodotto e il Paese di destinazione:
Accederemo così alla pagina delle Tariffe, per capire quali sono i dazi doganali e le altre aliquote applicabili alla nostra merce da quello Stato.
Il Sud Africa risulta essere tra i Paesi che hanno siglato accordi commerciali con l’Unione Europea su EUR1, quindi in caso si sia Esportatore Autorizzato o la merce trasportata sia di origine preferenziale il dazio corrisponde allo 0%, altrimenti pagheremo l’aliquota MFN (Most Favoured Nation) al 15%.
Se cambiano Paese di destinazione e scegliamo ad esempio le Filippine, vediamo come non siano presenti accordi diversi dal MFN e pagheremo quindi sempre i dazi doganali.
Un’altra informazione interessante che possiamo trovare sul MADB è la parte riguardante la voce “Statistics”, che permette di avere un quadro completo sui rapporti di import/export del singolo Paese che stiamo valutando come meta commerciale del nostro prodotto.
Vedremo dunque il volume (sia in euro che in Kg) di scambi tra il Paese in questione e gli altri Stati, riguardanti i beni di nostro interesse nel periodo di tempo che andremo a selezionare (in questo caso il 2019).
In alternativa, possiamo effettuare la ricerca inversa, impostando l’Italia come Paese di partenza, per vedere quali sono i principali partner commerciali dentro e fuori l’Unione Europea relativamente al prodotto che desideriamo esportare:
Una volta effettuate tutte le nostre ricerche sul sito del Marketing Access Database, siamo finalmente in grado di sapere se possiamo essere concorrenziali per vendere il nostro prodotto in un determinato Paese oppure no.
Riassumendo:
A cosa serve l’HS Code?
Essendo uno strumento indispensabile per il riconoscimento ed il trattamento della merce è di fondamentale importanza, per qualsiasi azienda impegnata in attività di export, porre la massima attenzione nel selezionare le Voci Doganali corrette da applicare ai propri prodotti per evitare possibili problematiche.
Dal codice Taric dipendono infatti l’ok o il blocco della merce nella dogana del Paese di arrivo ed eventuali sanzioni accessorie, pertanto è essenziale:
- Conoscere le limitazioni di import/export relative al Paese di destinazione
- Compilare tutta la documentazione richiesta in modo corretto
- Calcolare gli eventuali dazi doganali e le aliquote applicabili
Tra il Paese di partenza e quello di arrivo, specialmente se extra UE, è possibile che ci siano variazioni nei codici delle Tariffe Doganali ed è perciò sempre consigliabile effettuare una doppia verifica con l’operatore doganale dello Stato di destinazione.
È inoltre necessario mantenersi costantemente aggiornati sulle variazioni apportate annualmente a fine ottobre dalla Comunità Europea ai codici per l’identificazione doganale della merce, considerando che le modifiche rimarranno in vigore per tutto l’anno seguente.
Per evitare imprevisti, errori o che la tua merce risulti classificata in categorie diverse a seconda dello spedizioniere a cui ti rivolgi, puoi rivolgerti a un consulente esperto, che ti segua in ogni fase del tuo progetto di export, a partire dall’individuazione della Voce Doganale e dei Paesi più vantaggiosi con cui effettuare scambi commerciali.
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Termini come Voce doganale, Tariffa doganale, Nomenclatura combinata, Codice Taric o HS Code si riferiscono all’identificazione della tipologia di prodotti oggetto di una transazione commerciale, sia essa intracomunitaria o extra UE, in modo da definirne obblighi e disposizioni tariffarie attraverso uno specifico codice numerico.
Le voci doganali, oltre alle caratteristiche dei prodotti, indicano quindi attributi e particolari misure applicabili alle merci alle quali si riferiscono, contenendo al loro interno:
- una descrizione merceologica
- informazioni riguardanti restrizioni a importazioni ed esportazioni (misure non tariffarie)
- elenco dazi ed aliquote applicate alle merci in oggetto (misure tariffarie)
Stiamo dunque parlando di una serie di cifre che permettono l’immediata identificazione di ciò che stiamo importando o esportando, sia dentro che fuori i confini comunitari, e i vincoli ai quali queste merci sono soggette.
Nomenclatura Combinata: introduzione alla Taric
La Taric o Tariffa doganale comune è una nomenclatura combinata con competenza giuridica dell’Unione Europea (come gran parte della normativa doganale), la quale garantisce alle aziende europee che all’interno della UE non ci sarà concorrenza sleale, come nel caso di un sistema di classificazione doganale diverso da Paese a Paese.
La Taric viene applicata dal 1987 a seguito del Regolamento (CEE) n.2658/87 che ha istituito la Nomenclatura Combinata (NC), ossia la nomenclatura delle merci per codici numerici di 8 cifre.
Questo insieme di Voci Doganali viene ripubblicato, in versione aggiornata, ogni anno alla fine del mese di ottobre e riporta l’elenco delle diverse nomenclature in vigore, all’interno dell’UE, per l’intero corso dell’anno successivo.
Dal 30 ottobre 2020 è stato pubblicato, sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, il Regolamento UE 1577/2020, aggiornamento annuale dell’allegato I del reg. 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla tariffa doganale comune. Detto regolamento, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio, tiene conto degli ultimi sviluppi tecnologici adottati, da un punto di vista merceologico, in seno al WCO nonché delle ultime evoluzioni in materia statistica e di politica commerciale.
Le Tariffe Doganali, come ogni strumento di ordinamento e nomenclatura di questa tipologia, che raggruppa il numero enorme di merci in alcune “famiglie” o classi, sono soggette a diverse norme che ne regolano l’organizzazione.
Uno dei principi fondamentali da seguire, nel caso in cui una particolare merce si possa classificare in più di una voce, è che la classificazione privilegia come prioritaria quella più specifica a discapito delle voci più generiche.
In caso di prodotti misti, ossia formati da componenti di natura e materia differenti, vengono applicate le seguenti linee guida:
- Nel caso in cui diverse voci possano riferirsi a diverse parti o materie differenti che compongono il prodotto, allora tali voci vanno considerate, in relazione all’oggetto di riferimento, come ugualmente specifiche.
- Se non fosse possibile classificare la merce in oggetto in relazione alla materia che ne determina i tratti essenziali specifici, la suddetta merce dovrà essere classificata alla Voce Doganale posta in ultima posizione, per ordine numerico, tra tutte possibilità di voci validamente considerabili.
- Nel caso in cui una particolare merce dovesse sfuggire alla classificazione secondo le linee guida precedentemente presentate, allora tale merce va classificata nella Voce Doganale riferita alla categoria merceologica più affine.
Come leggere il codice Taric
Entrando nello specifico, la sequenza numerica della Nomenclatura Combinata è composta per le prime 6 cifre da numeri che rimandano a voci e sottovoci della nomenclatura del Sistema Armonizzato (Harmonized Commodity Description and Coding System, o più semplicemente HS Code), vale a dire la struttura internazionale di classificazione, contesto multilaterale riconosciuto a livello globale (WTO) che classifica in maniera standardizzata la nomenclatura delle Tariffe Doganali nei diversi Stati del mondo.
21 Sezioni – 99 Capitoli di cui fanno parte 1262 voci, che includono 5404 sottovoci.
Nel contesto unionale si distinguono due livelli ulteriori:
La Nomenclatura Combinata, composta da 9502 posizioni.
La TARIC che arriva a 15874 posizioni.
In Europa abbiamo una codifica a 10 cifre, le cui prime 6 cifre sono utilizzabili in contesti internazionali extra unionali e le altre 4 servono nella classificazione unionale.
Per quanto riguarda la settima e l’ottava cifra, esse identificano sottovoci della Nomenclatura Combinata (NC).
Nel caso in cui la settima e l’ottava cifra che compongono la sequenza rimandino a sottovoci della Nomenclatura Combinata (NC) non ulteriormente suddivise per esigenze comunitarie le due cifre riporteranno la coppia di numeri “00”.
Tariffa Doganale, cosa cambia tra Paesi UE e Paesi Extra UE?
Trattandosi del risultato di una normativa comune tra i paesi membri dell’UE, le Voci Doganali sono comuni e condivise da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
Se consideriamo l’export verso Paesi Extraeuropei, per permettere l’accertamento doganale occorre redigere una dichiarazione doganale di export, nella quale sono specificate le varie Voci Doganali relative a ciascuna merce oggetto dell’esportazione.
Possiamo inoltre riscontrare come, all’interno di transazioni con Paesi terzi, vi siano differenze non trascurabili riguardanti le attività di importazione ed esportazione, applicate nella nomenclatura delle diverse Voci Doganali.
Ad esempio, se generalmente per le prime 4 o, in alcuni casi, 6 cifre di una specifica Voce Doganale appartenente alla Nomenclatura Combinata non si riscontrano particolari differenze, lo stesso non si può dire per gli ultimi elementi numerici che compongono il codice, i quali subiscono variazioni a seconda dei diversi Stati di arrivo della merce oggetto dell’esportazione.
Per questo motivo è sempre consigliabile, soprattutto nel caso di spedizioni verso Paesi Extraeuropei, affidarsi alla consulenza diun professionista del settore per evitare possibili problematiche relative alla variazione del codice numerico della Voce Doganale ed essere correttamente informato su dazi e restrizioni applicate alla merce nel Paese d’arrivo
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Guida alla Voce Doganale: un caso pratico
Vediamo ora un caso pratico per individuare il Codice Taric corrispondente al proprio prodotto e tutte le informazioni che possiamo ricavare dalla Tariffa Doganale, così da essere preparati per affrontare un’attività di export nella categoria merceologica di proprio interesse, in modo vantaggioso e senza imprevisti.
Come cercare il Codice Taric su Aida
Partiamo innanzitutto con l’individuare la Voce Doganale relativa alla nostra merce, ipotizzando di essere un’azienda italiana che produce macchine ed apparecchi per il condizionamento dell’aria.
Come utilizzare il Codice Taric sul Marketing Access Database
Il primo passo è accedere al sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (AIDA) https://aidaonline7.adm.gov.it/nsitaricinternet/.
Ci si presenterà questa schermata:
Se fossimo già in possesso del Codice Taric sarebbe sufficiente selezionare la voce “Taric” > “Visualizza” da menù “Nomenclature” e inserire il nostro codice, ma nel nostro caso vogliamo individuare la Voce Doganale di nostro interesse e le relative caratteristiche e dovremo quindi cliccare sul menù “Nomenclature” e selezionare “Taric” > “Indice Taric” dall’elenco:
Ci si aprirà così l’intero indice della Tariffa Doganale d’Uso Integrata, suddiviso in Sezioni in base alla categoria merceologica e nei relativi Capitoli, composti da 2 cifre, che indicano le sottocategorie di una determinata macrocategoria di merce.
Scorrendo l’elenco di sezioni, vediamo che quella che riguarda il nostro settore è la Sezione XVI, nella quale rientrano “Macchine ed apparecchi”:
Tra i due Capitoli presenti in questa Sezione, clicchiamo sul numero di quello che ci interessa, ossia la macrocategoria merceologica 84.
Siamo quindi pronti per individuare la sottocategoria relativa al nostro prodotto, scegliendo tra i sottocapitoli presenti, definiti dalle prime 2 cifre del Capitolo e 2 cifre ulteriori. Nel nostro caso, si tratta della Voce 8415.
Clicchiamo dunque sulla Voce 8415 per effettuare l’ultimo passo della nostra ricerca e poter infine selezionare la nostra Classificazione Doganale, cioè il codice specifico che rappresenta in dettaglio la nostra merce.
Supponendo che le nostre macchine per il condizionamento dell’aria abbiano come destinazione d’uso gli aeromobili civili, cliccheremo quindi sulla sottovoce 8415 9000 10:
Ora che abbiamo ottenuto la Voce Doganale che ci serviva, come possiamo utilizzare questa informazione?
Ci permetterà una corretta esportazione con controllo delle autorità doganali unionali in uscita dai confini UE e una verifica di quanto necessario nel Paese di destinazione.
Con il codice Taric possiamo infatti conoscere finalmente disposizioni, obblighi e fiscalità del prodotto, identificando il dazio doganale corrispondente.
Se ad esempio volessimo esportare i nostri macchinari in Sud Africa, ora siamo in grado di cercare tutte le informazioni sui regolamenti export della nostra merce e decidere se il Paese scelto è una meta vantaggiosa o se convenga selezionare un’altra destinazione, magari per la presenza di particolari restrizioni riguardanti il prodotto in oggetto.
Per questa verifica, però, il sito dell’AIDA non è più sufficiente e dobbiamo spostarci sul Market Access Database (MADB), accedendo al sito https://madb.europa.eu/madb/, a cura della Commissione Europea.
Il MADB è un servizio a disposizione delle aziende europee, grazie al quale è possibile ottenere informazioni su dazi applicati ai vari prodotti da oltre 100 Paesi terzi, documenti necessari per l’import/export, eventuali accordi commerciali in vigore tra gli Stati o possibili limitazioni e divieti vigenti su certe merci.
Una volta effettuato l’accesso al sito, clicchiamo sulla voce “Procedures and Formalities” dal menù a sinistra, sotto a “Export from EU”.
A questo punto selezioniamo il Paese verso il quale vorremmo esportare i nostri macchinari, nel nostro caso il Sud Africa, e inseriamo le prime 4 o 6 cifre del codice Taric del nostro prodotto, che abbiamo precedentemente ottenuto (841590) sul sito dell’Agenzia delle Dogane:
Una volta cliccato il pulsante “Search”, ci si apre una pagina contenente tutte le informazioni utili ad un’attività di import/export relative al Paese di nostro interesse.
In particolare, sotto alla categoria “General requirements” sono elencati tutti i documenti che la dogana del Sud Africa si aspetta di ricevere a prescindere dalla tipologia di prodotto importato, come la lista di carico, la dichiarazione doganale d’importazione, la fattura commerciale, il certificato di origine preferenziale o non preferenziale, la polizza di carico ecc., con la relativa spiegazione di come devono essere presentati ed eventuali fac-simile.
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In alternativa, possiamo effettuare la ricerca inversa, impostando l’Italia come Paese di partenza, per vedere quali sono i principali partner commerciali dentro e fuori l’Unione Europea relativamente al prodotto che desideriamo esportare:
Una volta effettuate tutte le nostre ricerche sul sito del Marketing Access Database, siamo finalmente in grado di sapere se possiamo essere concorrenziali per vendere il nostro prodotto in un determinato Paese oppure no.
Riassumendo:
Perché sono così importanti le Voci Doganali?
Essendo uno strumento indispensabile per il riconoscimento ed il trattamento della merce è di fondamentale importanza, per qualsiasi azienda impegnata in attività di export, porre la massima attenzione nel selezionare le Voci Doganali corrette da applicare ai propri prodotti per evitare possibili problematiche.
Dal codice Taric dipendono infatti l’ok o il blocco della merce nella dogana del Paese di arrivo ed eventuali sanzioni accessorie, pertanto è essenziale:
- Conoscere le limitazioni di import/export relative al Paese di destinazione
- Compilare tutta la documentazione richiesta in modo corretto
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Tra il Paese di partenza e quello di arrivo, specialmente se extra UE, è possibile che ci siano variazioni nei codici delle Tariffe Doganali ed è perciò sempre consigliabile effettuare una doppia verifica con l’operatore doganale dello Stato di destinazione.
È inoltre necessario mantenersi costantemente aggiornati sulle variazioni apportate annualmente a fine ottobre dalla Comunità Europea ai codici per l’identificazione doganale della merce, considerando che le modifiche rimarranno in vigore per tutto l’anno seguente.
Per evitare imprevisti, errori o che la tua merce risulti classificata in categorie diverse a seconda dello spedizioniere a cui ti rivolgi, puoi rivolgerti a un consulente esperto, che ti segua in ogni fase del tuo progetto di export, a partire dall’individuazione della Voce Doganale e dei Paesi più vantaggiosi con cui effettuare scambi commerciali.
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