Gli Incoterms (INternational COmmercial TERMS) sono regole riconosciute a livello globale, che facilitano gli scambi internazionali, individuando in modo certo responsabilità, rischi e costi dei soggetti coinvolti nella compravendita. L’International Chamber of Commerce (ICC) si occupa di redigere gli Incoterms, o Termini Commerciali Internazionali, a partire dal 1936.

In questo articolo vediamo in dettaglio le clausole degli ultimi Incoterms,valide dal 1° gennaio 2020, e i principali cambiamenti rispetto alle regole Incoterms 2010.

Puoi inoltre effettuare il download della tabella Incoterms in PDF per non perdere mai di vista le novità e le modifiche dell’ultima edizione.

Intercoms 2020

Incoterms: significato

Gli Incoterms sono norme che rendono più facili e trasparenti le transazioni di merci tra Paesi diversi, indicando su chi ricadono spese e obblighi. È pertanto sempre consigliabile servirsene, rivolgendosi a un professionista per selezionare la clausola più vantaggiosa, evitando rischi e controversie. Allo stesso tempo, gli Incoterms restano termini facoltativi e non regolano né il trasferimento della proprietà della merce né i diritti di proprietà intellettuale.

Incoterms 2024

Non è corretto parlare di Incoterms 2024, perché gli Incoterms vengono aggiornati con cadenza decennale. L’ultima revisione risale al 2020, pertanto ci si aspetta una nuova edizione nel 2030. Tuttavia, è sempre fondamentale rimanere aggiornati, in quanto eventuali cambiamenti del commercio internazionale potrebbero influire sull’interpretazione e l’applicazione delle regole attuali.

L’edizione degli Incoterms 2020, infatti, è entrata in vigore a distanza di 10 anni dall’ultima revisione in modo da restare al passo con le mutate esigenze del mercato internazionale, che negli ultimi anni ha visto una maggiore diffusione della digitalizzazione, così come un aumento del traffico merci su container e la nascita di unioni doganali e nuove aree di libero scambio.

A questo proposito, dal 2016 il Drafting Group Incoterms 2020, ossia il Comitato di Revisione ICC, si è formato per raccogliere le esperienze, le richieste e i consigli degli operatori del settore di tutto il mondo, per poi condividere e definire le varie proposte in seguito pubblicate dalla Camera di Commercio Internazionale di Parigi. Per la prima volta, agli esperti di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Turchia e Germania si sono uniti i rappresentanti di Cina e Australia a completamento del Drafting Group.

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Regole Incoterms 2020

Gli Incoterms 2020 mantengono inalterato il numero delle clausole rispetto agli Incoterms 2010, confermando le 11 regole.

Anche gli ICC Incoterms 2020 si dividono in due categorie, a seconda che possano essere utilizzati per qualunque tipologia di trasporto o se si riferiscono esclusivamente al trasporto marittimo.

QUALE INCOTERM SCEGLIERE?

Gli Incoterms 2020 sono 11. Vediamoli nel dettaglio per capire quale Incoterm scegliere in base alle proprie esigenze.

Tra i termini applicabili a tutti tipi di trasporto, anche in caso di trasporto su più mezzi, rientrano:

EXW – Ex Works o Franco Fabbrica

La clausola EXW è tra le più utilizzate dalle piccole e medie imprese, in quanto chi vende ha l’unico obbligo di fornire le merci nel posto e nella data concordati, accompagnate anche dalla sola fattura, senza il documento di trasporto. Tutte le altre responsabilità ricadono sul compratore, il quale ha però il controllo dell’intera transazione.

FCA – Free Carrier o Franco Vettore

È la norma consigliata per la consegna di container. In questo caso il venditore provvede a consegnare la marce nel luogo convenuto (come un terminal o un magazzino), conservando da qui in poi lo sdoganamento in export come unico obbligo, se previsto.

Il venditore si occupa di far arrivare le merci fino al punto concordato con l’acquirente (magazzino, terminal…) dove verranno consegnate al vettore. Da qui in poi costi e responsabilità sono a carico del compratore, mentre lo sdoganamento in export resta a carico del venditore.

CPT – Carriage paid to o Trasporto pagato fino a

Gli obblighi restano suddivisi come nell’Incoterm FCA, con la sola differenza che chi vende si deve far carico anche dei costi della spedizione fino al posto stabilito con il compratore.

La resa FCA è spesso utilizzata in caso di trasporto via aerea.

CIP – Carriage and Insurance paid to o Trasporto e Assicurazione pagati fino a

La regola CIP aggiunge alle responsabilità della resa CPT per il venditore anche l’obbligo di ottenere una copertura assicurativa che, a partire dalla nuova edizione degli Incoterms, copra “tutti i rischi”, ossia una copertura assicurativa predefinita ICC A o equivalente.

DPU – Delivered at Place Unloaded o Reso al Luogo di destinazione Scaricato

Ex resa DAT (Delivered at terminal o Reso al terminal), la clausola DPU mette in evidenza che il luogo di consegna della merce può essere ovunque e non solo un terminal. Secondo questa regola il venditore si prende carico di tutti i rischi connessi al trasporto e allo scarico dei beni fino a destinazione.

DAP – Delivered at Place o Reso al luogo di destinazione

Il venditore deve farsi carico di costi e rischi fino al luogo convenuto e, se del caso, deve sdoganare la merce all’esportazione. Non ha invece l’obbligo di sdoganare la merce all’importazione o pagare possibili diritti di importazione.

DDP – Delivered Duty Paid o Reso Sdoganato

Chi vende si occupa di adempiere a tutto gli obblighi relativi a rischi e spese di trasporto fino a destinazione, compreso quello di sdoganare la merce sia all’esportazione che all’importazione, espletando tutte le formalità doganali. La resa DDP è di fatto l’opposto dell’Incoterm ExW in termini di responsabilità per il venditore.

Per quanto riguarda gli Incoterms 2020 relativi al solo trasporto marittimo o al trasporto per vie d’acqua interne, troviamo le seguenti 4 rese:

FAS – Free Alongside Ship o Franco sottobordo

Il venditore sopporta spese e responsabilità della transazione fino alla consegna della merce sottobordo della nave nel porto d’imbarco. Da questo momento in avanti, gli obblighi passano al compratore.

FOB – Free On Board o Franco a bordo

La suddivisione di obblighi e costi tra venditore e acquirente è la stessa della clausola FAS, con l’unica differenza che il passaggio del rischio non avviene alla consegna della merce sottobordo, ma direttamente a bordo della nave.

CFR – Cost and freight o Costo e Nolo

Chi vende si fa carico delle spese fino al porto di destinazione, ma i rischi della transazione sono prerogativa di chi compra dal momento in cui la merce si trova a bordo della nave.

CIF – Cost Insurance and Freight o Costo, Assicurazione e Nolo

L’Incoterm CIF prevede la stessa ripartizione di responsabilità e costi della resa CFR, ma aggiungendo agli obblighi del venditore il farsi carico delle spese di assicurazione, che in questo caso sono da intendersi come copertura minima.

Incoterms 2020: principali cambiamenti

QUALI SONO LE NOVITÀ DEGLI INCOTERMS 2020?

Vediamo nello specifico le maggiori novità introdotte con gli Incoterms 2020 rispetto agli Incoterms 2010.

1) Semplificazione e chiarezza

Uno degli obiettivi dell’International Chamber of Commerceera quello di rendere la consultazione e la scelta degli Incoterms più semplice e intuitiva, già a partire dalla presentazione grafica. A tal fine è stato rivisto il layout degli articoli di ogni singolo Incoterm rielaborandolo in questo modo:

  • A1/B1: General obligations
  • A2/B2: Delivery
  • A3/B3: Transfer of risks
  • A4/B4: Transport
  • A5/B5: Insurance
  • A6/B6: Delivery/transport of documents
  • A7/B7: Export/import customs clearance
  • A8/B8: Verification/Packaging/Marking
  • A9/B9: Cost Allocation
  • A10/B10: Notices

2) Resa FCA: on board Bill of Lading

Adesso il venditore e il compratore possono concordare l’emissione di una polizza di carico (Bill of Lading) a bordo dopo il caricamento della merce.

3) Rese CIF e CIP: differenziazione del livello assicurativo

La copertura assicurativa prevista per i termini CIF e CIP, come visto, è ora differenziata: la clausola CIF richiede una copertura minima del Institute Cargo Clause (C), mentre la clausola CIP ora richiede non più una copertura predefinita ICC C, ma ICC A o equivalente. In entrambe i casi resta comunque possibile negoziare tra le parti un livello di assicurazione inferiore per il CIP o superiore per il CIF.

4) Rese FCA, DAP, DPU e DDP: trasporto con mezzi propri

Rispetto agli Incoterms 2010 che presumevano l’utilizzo di un vettore, ora le regole Incoterms 2020 tengono conto della possibilità per il venditore e l’acquirente di organizzare il trasporto con mezzi propri.

5) Da DAT a DPU

Come anticipato, la resa DAT (Delivered at Terminal) è stata rinominata DPU (Delivered at Place Unloaded), per sottolineare come il luogo di consegna della merce possa essere diverso dal terminal.

6) Focus sulla sicurezza

Gli obblighi relativi alla sicurezza (“security-related obligations”) ora hanno un peso maggiore e sono stati aggiunti negli articoli A4 (Trasporto) e A7 (Export/import) dei singoli Incoterms. In più, i costi sostenuti da tali requisiti sono meglio indicati nelle sezioni A9/B9.

7) Note esplicative

Le “Note di orientamento” presenti nell’edizione Incoterms 2010 sono state ora sostituite dalle “Note esplicative per gli utenti”, in modo da fornire un’interpretazione chiara e semplice di ciascun termine, facilitandone la scelta.

8) Allocazione dei costi

Adesso tutti i costi a carico di compratore e venditore sono elencati in un apposito articolo.

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Resa Ex Works: rischi e sanzioni

EX WORKS: SIGNIFICATO

La resa Ex Works (EXWFranco Fabbrica) è uno dei termini Incoterms e prevede che il venditore metta la merce terra, a disposizione dell’acquirente, presso un suo stabilimento predefinito o precedentemente concordato (magazzino, fabbrica, filiale…), mentre rischi e costi del trasporto ricadono tutti sul compratore.

Per un lungo periodo si è ipotizzato che la resa ExW potesse essere eliminata con la revisione dei nuovi Incoterms 2020, previsione che non si è però avverata, con la clausola che rientra tuttora tra gli 11 termini.

L’ipotesi della cancellazione della resa Franco Fabbrica derivava dalle numerose criticità che questa regola presenta, come ad esempio la difficoltà di assegnare la responsabilità in caso di rottura della merce caricata, o le problematiche legate alle questioni fiscali come l’imponibilità dell’IVA.

Vediamo dunque nel dettaglio le problematiche principali.

Pericoli legati alla scelta dell’Incoterm EXW 

  • RISCHI FISCALI E SANZIONI: secondo quanto previsto dal Dlgs 87/24, nelle cessioni intracomunitarie il venditore deve fornire prova del trasferimento della merce entro 90 giorni dalla consegna. Se non viene dimostrato che la merce è stata trasportata nel Paese di destinazione, si applica una sanzione pari al 50% dell’IVA. Questa situazione è particolarmente rischiosa per le transazioni EXW, in quanto il venditore non è direttamente coinvolto nel trasporto e deve fare affidamento sulla collaborazione del compratore per ottenere la documentazione necessaria.
  • DIFFICOLTÀ NELLA GESTIONE DELLA RESPONSABILITÀ: con l’EXW, il passaggio della responsabilità avviene quando la merce è resa disponibile al compratore. Questo comporta che eventuali danni o perdite durante il trasporto siano a carico del compratore, ma possono sorgere dispute su chi sia realmente responsabile, soprattutto in caso di trasporto inadeguato o incompleta documentazione.
  • PROVA DEL TRASFERIMENTO E DOCUMENTAZIONE RICHIESTA: per evitare sanzioni fiscali, è fondamentale che il venditore ottenga dal compratore una dichiarazione scritta che confermi il trasporto della merce e almeno due prove non contraddittorie, come documenti di trasporto, polizze assicurative o ricevute di pagamento. La mancanza di tali prove può mettere il venditore a rischio di sanzioni amministrative pesanti.
  • SCONSIGLIATO PER IL COMMERCIO INTERNAZIONALE: a causa della complessità nella gestione dei rischi e delle potenziali controversie fiscali, la Camera di Commercio Internazionale suggerisce di limitare l’uso dell’Incoterm EXW a transazioni nazionali o situazioni ben definite con partner fidati.

Tabella Incoterms in PDF

Per avere sempre sotto mano tutte le regole Incoterms 2020, con la relativa suddivisione di costi e responsabilità tra acquirente e venditore, è possibile scaricare e stampare la Tabella Incoterms in PDF, effettuando il download semplicemente cliccando sull’immagine sottostante:

Intercoms 2020